* Il Piccolo Principe *

Qualcosa sull'autore…

Antoine de Saint-Exupery nacque a Lione il 29 giugno 1900 da una famiglia aristocratica.
Fu un bambino cresciuto come un piccolo principe, come un tiranno assoluto dentro quella leggenda delle leggende che è l'infanzia.
Manifestò sempre grandissimo interesse per il volo. All'età di 12 anni avvenne il suo "battesimo dell'aria", all'aeroporto di Ambérieu, sull'apparecchio del pilota Védrines, che diventerà un eroe della prima guerra mondiale.
Nel 1939, infortunatosi a causa di un incidente di volo, gli fu impedito di volare e di prendere quindi parte alla seconda guerra mondiale, che iniziava in quell'anno.
Una sconfitta che non poteva sopportare. Pur di tenerlo a terra gli promisero che gli avrebbero confidato dei segreti militari (chi ne veniva a conoscenza non poteva volare perché qualche nemico avrebbe potuto catturarlo e farlo parlare sotto tortura). Antoine accettò, ma non prima di aver compiuto il suo ultimo volo. Fu durante quel volo che scomparve misteriosamente. Al termine della guerra fu chiesto ai nemici se il giorno della scomparsa di Exupery fosse stato abbattuto qualche aereo. La risposta fu negativa. L'aviatore era scomparso, precipitato, probabilmente, chissà dove, esattamente come l'inizio de "Il piccolo principe", dove si immedesima in un pilota precipitato nel deserto.
Recentemente un sub ha dichiarato di aver ritrovato il suo aereo in mare, ma non ne vuole ancora dichiarare latitudine e longitudine precise.

Mi è piaciuta molto la dedica all'inizio del libro… guardate:

A Leone Werth
Domando perdono ai bambini di aver dedicato
questo libro a una persona grande. Ho una scusa
seria: questa persona grande è il miglior amico
che abbia al mondo. Ho una seconda scusa:
questa persona grande può capire tutto, anche i
libri per bambini; e ne ho una terza: questa persona
grande abita in Francia, ha fame, ha freddo e ha
molto bisogno di essere consolata. E se tutte queste
scuse non bastano, dedicherò questo libro al bambino
che questa grande persona è stato. Tutti i grandi son
stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano).

Perciò correggo la mia dedica:
A Leone Werth
Quando era un bambino

 

Il quinto pianeta era molto strano. Vi era appena il posto per sistemare un lampione e l'uomo che l'accendeva. Il piccolo principe non riusciva a spiegarsi a che potessero servire, spersi nel cielo, su di un pianeta senza case, senza abitanti, un lampione e il lampionaio.
Eppure si disse:
" Forse quest'uomo è veramente assurdo. Però è meno assurdo del re, del vanitoso, dell'uomo d'affari e dell'ubriacone. Almeno il suo lavoro ha un senso. Quando accende il suo lampione, è come se facesse nascere una stella in più, o un fiore. Quando lo spegne addormenta il fiore o la stella. E' una bellissima occupazione, ed è veramente utile, perché è bella ".
Salendo sul pianeta salutò rispettosamente l'uomo:
" Buon giorno. Perché spegni il tuo lampione? "
" E' la consegna " rispose il lampionaio. " Buon giorno ".
" Che cos'è la consegna? "
" E' di spegnere il mio lampione. Buona sera ".
E lo riaccese.
" E adesso perché lo riaccendi? "
" E' la consegna ".
" Non capisco ", disse il piccolo principe.
" Non c'è niente da capire ", disse l'uomo, " La consegna è la consegna. Buon giorno ". E spense il lampione.
Poi si asciugò la fronte con un fazzoletto a quadri rossi.
" Faccio un mestiere terribile. Una volta era ragionevole. Accendevo al mattino e spegnevo alla sera, e avevo il resto del giorno per riposarmi e il resto della notte per dormire... "
" E dopo di allora è cambiata la consegna? "
" La consegna non è cambiata ", disse il lampionaio, " è proprio questo il dramma. Il pianeta di anno in anno ha girato sempre più in fretta e la consegna non è stata cambiata! "
" Ebbene? " disse il piccolo principe.
" Ebbene, ora che fa un giro al minuto, non ho più un secondo di riposo. Accendo e spengo una volta al minuto! "
" E' divertente! I giorni da te durano un minuto! "
" Non è per nulla divertente ", disse l'uomo.
" Lo sai che stiamo parlando da un mese? "
" Da un mese? "
" Sì. Trenta minuti: trenta giorni! Buona sera ".
E riaccese il suo lampione.
Il piccolo principe lo guardò e sentì improvvisamente di amare questo uomo che era così fedele alla sua consegna. Si ricordò dei tramonti che lui stesso una volta andava a cercare, spostando la sua sedia. E volle aiutare il suo amico:
" Sai... conosco un modo per riposarti quando vorrai... "
" Lo vorrei sempre ", disse l'uomo.
Perché si può essere nello stesso tempo fedeli e pigri.
E il piccolo principe continuò:
" Il tuo pianeta è così piccolo che in tre passi ne puoi fare il giro. Non hai che da camminare abbastanza lentamente per rimanere sempre al sole. Quando vorrai riposarti camminerai e il giorno durerà finché tu vorrai ".
" Non mi serve a molto ", disse l'uomo. " Ciò che desidero soprattutto nella vita è di dormire ".
" Non hai fortuna ", disse il piccolo principe.
" Non ho fortuna ", disse l'uomo. " Buon giorno ".
E spense il suo lampione.
Quest'uomo, si disse il piccolo principe continuando il suo viaggio, quest'uomo sarebbe stato disprezzato da tutti gli altri. Tuttavia è il solo che non mi sembri ridicolo. Forse perché si occupa d'altro che non di se stesso.
Ebbe un sospiro di rammarico e si disse ancora:
Questo è il solo di cui avrei potuto farmi un amico. Ma il suo pianeta è veramente troppo piccolo. Non c'è posto per due...
Quello che il piccolo principe non osava confessare a se stesso, era che di questo pianeta benedetto rimpiangeva soprattutto i suoi millequattrocentoquaranta tramonti nelle ventiquattro ore.

 

" Buon giorno ", disse il piccolo principe.
" Buon giorno ", disse il mercante.
Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.
" Perché vendi questa roba? " disse il piccolo principe.
" E' una grossa economia di tempo ", disse il mercante. " Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano 53 minuti alla settimana ".
" E cosa se ne fa di questi 53 minuti? "
" Se ne fa quel che si vuole... "
" Io ", disse il piccolo principe, " se avessi 53 minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana... "

 

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